DALLA FAME ALLA SAZIETA'
Mangiare è una necessità biologica: grazie all'assunzione di alimenti - l'alimentazione - e ai processi di digestione e assorbimento - la nutrizione - l'uomo introduce nel proprio organismo il materiale necessario per mantenersi in vita. Mangiare è la risposta al bisogno di placare la fame.
L'alimentazione è l'atto di introdurre alimenti nel proprio organismo. Si tratta perciò di una decisione libera, volontaria e cosciente dell'individuo, ma condizionata soprattutto da fattori biologici e socio-culturali.
L'alimentazione può essere considerata uno degli aspetti della vita individuale più sensibili alle variazioni della realtà circostante, e tuttavia saldamente legata alla storia e alle abitudini sociali, che a loro volta sono state progressivamente trasformate. L'abitudine alimentare è la condizione che porta la persona a decidere sugli acquisti, sulle quantità e sulle modalità di cibo da assumere regolarmente.
Le componenti che determinano l'inizio, la fine e la quantità di un pasto sono: la fame, l'appetito e la sazietà.
la fame è un fattore fondamentale per la sopravvivenza dell'individuo; è un segnale fisiologico che il nostro organismo ci fornisce e che indica il bisogno di mangiare, non vincolato a un determinato alimento. La fame è una sensazione dolorosa, accompagnata da contrazioni gastriche e spesso anche da nervosismo e irritabilità.
L'appetito è una sensazione piacevole associata al cibo, che esprime il desiderio di mangiare uno o più alimenti specifici di proprio godimento. L'appetito viene accentuato da stimoli sensoriali (visivi, olfattivi, uditivi e gustativi) provenienti dall'ambiente esterno.
La sazietà è una sensazione di appagamento digestivo, di "pienezza gastrica", che porta a non consumare ulteriori alimenti. Maggiore è il volume dei cibi ingeriti e più rapido è lo stato di pienezza gastrica, mentre maggiori sono gli apporti calorici e più duratura p la sensazione di sazietà.
Testo liberamente tratto da: Scienza degli Alimenti - Mondadori Education
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